Resumen
Le principali vulnerabilità del sistema bancario italiano sono l?eccesso di non-performing loans (NPL) e la bassa redditività. Diversamente dall?attenzione prestata agli eccessi di NPL, il problema della redditività è normalmente considerato come una questione da lasciare alla gestione bancaria e non un?area di esplicita azione regolatrice. Pur concentrandosi sui requisiti patrimoniali, i regolatori e i supervisori raramente pongono la questione di da dove proviene il capitale. Utilizzando un ampio campione di 410 gruppi bancari nazionali italiani e singole banche, proponiamo uno stress test sugli NPL e un test di fattibilità che dimostrano che: la vulnerabilità del sistema è un fenomeno diffuso; è necessaria un?ulteriore ricapitalizzazione di circa dieci miliardi di euro; e, soprattutto, la limitazione degli interventi al problema del sovraccarico di NPL non pone la maggioranza delle banche italiane su un percorso di redditività a causa delle inefficienze derivanti dai loro attuali modelli di business. L?analisi del caso italiano rafforza la critica dell?attuale regolamentazione e supervisione perché, non concentrandosi sulla redditività bancaria, non evita le minacce alla solvibilità derivanti dall?accumulo di NPL. Sosteniamo quindi che i cambiamenti strutturali necessari per mettere il sistema bancario italiano su una via percorribile richiedono nuovi approcci normativi e di vigilanza.The major vulnerabilities of the Italian banking system are the overhang of NPLs and low profitability. Differently from the attention given to excesses of NPLs, the profitability problem is normally considered to be a matter to be left to bank management and not an area of explicit direct regulatory action. Although focusing on capital requirements, regulators and supervisors seldom pose the question of where capital comes from. Using a large sample of 410 Italian domestic banking groups and individual banks, we propose an NPL stress test and a viability test that show: that the system?s vulnerability is a widespread phenomenon; that a further recapitalisation of around ten billion euros is necessary; and that, more importantly, limiting interventions to the overhang problem does not put the majority of Italian banks into a viability path due to the inefficiencies coming from their current business models. The analysis of the Italian case strengthens the critique of current regulation and supervision because, not focusing on bank profitability, they do not avoid threats on solvency coming from the accumulation of NPLs. We thus argue that the structural changes necessary to put the Italian banking system into a viable path require new regulatory and supervisory approaches. JEL codes: G01, G20, G28, G32